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L'empatia è ormai un termine abbastanza conosciuto e inflazionato. Tuttavia non è molto conosciuto il suo reale funzionamento né si conosce fino in fondo la grande utilità che può apportare nell'intersoggettività e nel dialogo. In questo studio, partendo da chi ne ha approfondito soprattutto i suoi aspetti filosofici, la Edith Stein, e approdando alle più recenti ricerche di natura psicologica si vuole rendere il senso di una relazione che, oltre che inter-umana, è anche inter-culturale. E pertanto è di grande attualità dato il continuo confronto/scontro, dovuto alle reciproche differenze che le persone avvertono incontrandosi. Nel gioco delle relazioni l'empatia non riesce comunque mai a colmare l'abisso che si apre tra l'io e l'altro, ma il muoversi intenzionale della coscienza in direzione dell'altro, quasi a volerne penetrare la coscienza, consente di avere percezione del vissuto altrui. Grazie al processo empatico la scoperta dell'altro avviene per mezzo di adombramenti e di un sentire, un fühlen, che non è un organo di senso, ma un procedere per tentativi con le proprie facoltà intellettive. (...)